Montereggio, Mulazzo e la Lunigiana

Montereggio di Mulazzo

Montereggio, nel comune di Mulazzo (MS), è arroccato sulla sommità di una collina nella parte alta della valle del Torrente Mangiola e sorge in prossimità del passo dei Casoni che collega Mulazzo alla Val di Vara. Le case, disposte in sequenza lungo la via principale, orientata verso nord, riflettono la tipologia propria di un borgo in cresta. La porta, che segnava una volta l’ingresso, la ritroviamo oggi a metà del paese e, nota curiosa, riposizionata al contrario, con il bugnato verso l’interno, invece che verso l’esterno. Sulla piazza, all’entrata di Montereggio, si affaccia il Palazzo dei Marchesi Malaspina, una residenza feudale che si è aggiunta al più antico castello di cui rimangono le due torri inglobate nella costruzione. Al centro del paese si trova la Chiesa di Santo Apollinare con la Torre campanaria, oggi addossata alla semifacciata, un tempo probabilmente staccata dalla Chiesa.
La Torre aveva un ruolo di difesa del Borgo e comunicava con altre torri non più presenti sul territorio. L’intitolazione della chiesa a Santo Apollinare attesterebbe una sua appartenenza all’epoca della prima diffusione del Cristianesimo in questa valle che, seppur a poca densità demografica, aveva un ruolo importante per la viabilità fra la Liguria e la Lunigiana. Un altro edificio religioso sempre con la stessa intitolazione a Sant’Apollinare, ma di stampo recente, si erge in una piazzetta laterale del paese.

Mulazzo

Il paese di Mulazzo,sorge sopra un colle, lungo il corso del torrente Mangiola che scava una piccola valle tra colline ricche di fitti boschi di castagno Mulazzo ha un posto rilevante nella storia della Lunigiana,infatti fu uno dei feudi più antichi(1164) dei marchesi Malaspina. Nel 1221 divenne capoluogo del marchesato dello “Spino Secco”, una vasta area signorile comprendente le terre sulla sinistra del Magra I marchesi Malaspina – celebrati da Dante soprattutto nel canto VIII del Purgatorio – ebbero fama di mecenati. Di Franceschino Malaspina e della sua piccola ma vivace corte fu quasi certamente ospite proprio l’esule Dante Alighieri, che a nome del marchese negoziò con successo la pace con il vescovo di Luni. Dal punto di vista storico e culturale non mancano di certo le attrattive a partire dal borgo ancora perfettamente conservato. Si puo visitare l’acquedotto malaspiniano, i resti della torre bizantina da dove si si può ammirare un panorama spettacolare, oppure la vetusta chiesa di S. Martino e il palazzo Malaspina, sede del Centro Studi Malaspiniani dedicato al navigatore Alessandro Malaspina (1749-1810). Alessandro realizzò per conto del re di Spagna quella che per durata, lunghezza di itinerario, precisione di organizzazione e risultati scientifici può essere considerata tra le più grandi spedizioni realizzate nel XVIII secolo. Nei dintorni, il santuario della Madonna del Monte, eretto a ricordo di un fatto miracoloso, é meta di pellegrinaggi.

La Lunigiana

Mulazzo è uno dei 14 comuni della Lunigiana, terra di confine tra la Toscana e la Liguria, che si estende dagli Appennini alla foce del fiume Magra. Attraversata dalla Via Francigena, sovrastata dagli alti crinali dell’Appennino Tosco-emiliano riconosciuto come Parco Nazionale, la Lunigiana è un susseguirsi di castelli, pievi romaniche e borghi antichi immersi in una natura incontaminata. Oltre alle testimonianze medievali, si possono ammirare le statue stele, rappresentazioni di guerrieri o di ´grandi madri scolpite nell’arenaria ed innalzate dalle antiche popolazioni che abitavano la valle nel terzo millennio avanti Cristo. Sono conservate nell’affascinante museo all’interno del castello del Piagnaro a Pontremoli.
I segni di un’antica civiltà rurale sono evidenti nel paesaggio: i pascoli in montagna collegati da mulattiere costellate di maestà e fonti, i mulini, i castagneti coltivati su terrazzi, i borghi rurali ed i villaggi d’alpeggio a mille metri di altezza ed oltre. Una civiltà che ha mantenuto intatte le sue tradizioni culinarie, a base di prodotti tipici quali l’agnello di Zeri, la caciotta, il pecorino, la farina di castagne, i funghi, le torte d’erbi, i testaroli.